Il 10 e 11 ottobre scorsi si è svolto presso l’Università degli Studi di Messina il Convegno monotematico “Uso medico della Cannabis e farmacologia del sistema endocannabinoide”, organizzato dalla Società Italiana di Farmacologia e dedicato agli sviluppi scientifici e clinici legati all’impiego terapeutico della Cannabis. Ricercatori e professionisti hanno approfondito le conoscenze sul sistema endocannabinoide e sull’uso dei derivati della Cannabis nel trattamento del dolore cronico, della sclerosi multipla, di alcune forme di epilessia e come antiemetici. L’incontro ha offerto un quadro aggiornato sulle potenzialità e sui rischi dei cannabinoidi, con un confronto tra esperti, clinici e istituzioni volto a promuovere un utilizzo consapevole e basato sull’evidenza scientifica.
Presente al convegno anche il Laboratorio di Farmacognosia. Il prof. Mario dell’Agli ha moderato insieme alla prof.ssa Lara Testai (Università di Pisa) la sessione della lettura magistrale “Implication of the endocannabinoidome-gut microbiota interplay in neurological and skeletal muscle disorders” tenuta da Fabio Arturo Iannotti – Istituto di Chimica Biomolecolare (ICB), Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) Pozzuoli (Napoli).
Nell’ambito della sessione “Sistema endocannabinoide e infiammazione”, con una comunicazione orale, la dott.ssa Giulia Martinelli ha presentato i risultati di una ricerca condotta nel Laboratorio di Farmacognosia, che ha avuto lo scopo di studiare il ruolo di due estratti di Cannabis e delle molecole pure dei cannabinoidi CBD e CBG nel migliorare l’infiammazione e ripristinare la barriera epiteliale in un modello in vitro di infiammazione intestinale. Lo studio ha visto la collaborazione dell’azienda svizzera Linnea, che ha fornito gli estratti di Cannabis e le molecole in fase di studio.
I risultati della ricerca hanno mostrato la capacità degli estratti di Cannabis arricchiti in CBD/CBG di ridurre il rilascio di marcatori infiammatori intestinali come le citochine CXCL10, CCL20 e CXCL9 e di migliorare la funzionalità della barriera epiteliale. In linea con precedenti studi, è da sottolineare come il fitocomplesso di Cannabis sia più attivo rispetto ai singoli componenti: il cosiddetto effetto entourage è sempre più evidente, indicando la sinergia e l’interazione di altre classi di molecole presenti oltre ai cannabinoidi nelle attività farmacologiche studiate. È stato interessante notare come il metodo di estrazione della matrice vegetale può influire sull’attività biologica, anche quando il CBD e il CBG sono standardizzati allo stesso livello, dimostrando l’importanza della standardizzazione e del metodo di estrazione per la determinazione del fitocomplesso e della relativa attività biologica.
Questi risultati, insieme alle crescenti prove del potenziale non psicotropo di C. sativa, evidenziano la possibilità di utilizzare questi estratti come nuova strategia per la gestione dell’infiammazione intestinale.
A questo link il lavoro su Cannabis pubblicato su Journal of Cannabis Research: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/41053843/


