Ha suscitato l’interesse mediatico di diverse testate legate ai temi della salute il recente studio in vivo pubblicato su Biomedicines, che ha visto la collaborazione del Laboratorio di Farmacognosia con l’Istituto per la Bioeconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Firenze, oltre alla partecipazione di altri partner italiani e cinesi.
Lo studio, finanziato dall’azienda Alfasigma, apre nuove prospettive per il trattamento dell’encefalopatia epatica minima (MHE), una complicanza neuropsichiatrica legata a gravi disfunzioni epatiche. Lo studio ha valutato gli effetti di AL0042, un innovativo fitocomplesso ottenuto dai sottoprodotti dell’arancia rossa tramite cavitazione idrodinamica, un innovativo metodo di estrazione a bassa temperatura, “verde” ed efficiente, che utilizza l’acqua come solvente.
AL0042, ricco di flavonoidi (in particolare esperidina), pectine e oli essenziali, ha mostrato una significativa efficacia in un modello murino di MHE indotta da tioacetamide. Nei topi trattati con l’estratto è stato riscontrato un miglioramento delle performance motorie, una riduzione dei marker infiammatori sia a livello epatico che cerebrale e la protezione dal danno ossidativo.
Questo lavoro evidenzia l’importanza del riutilizzo sostenibile di scarti agroalimentari in chiave terapeutica e conferma il valore farmacologico dei fitocomplessi naturali. AL0042 rappresenta una promettente risorsa per il futuro trattamento di patologie epatiche con implicazioni neurologiche; i risultati emersi da questa ricerca suggeriscono l’approfondimento della sua attività farmacologica attraverso ulteriori studi clinici.
